Riccardo Arrighini è "il pianista italiano che ha fuso Classica e Lirica con il jazz". Questa fusione è la sintesi di un lungo percorso affrontato con ciascuno dei 2 generi musicali. Diplomatosi in piano classico al Conservatorio Boccherini di Lucca, ha all’attivo numerose e prestigiose esperienze nazionali e internazionali. Nel 2008 è stato annoverato tra i primi quattro pianisti italiani sul "Jazz Times" (mensile del New York Times dedicato al jazz) in un articolo a cura della prestigiosa firma del jazz mondiale, Thomas Conrad.
Riccardo Arrighini è "il pianista italiano che ha fuso Classica e Lirica con il jazz". Questa fusione è la sintesi di un lungo percorso affrontato con ciascuno dei 2 generi musicali.
Si è diplomato in piano classico al Conservatorio Boccherini di Lucca con il massimo dei voti ed ha studiato jazz al Berklee College of Music di Boston e si è laureato ai seminari di Siena Jazz.
Dal 2000 ad oggi ha occasione di fare numerose esperienze internazionali di prestigio sotto l'egida di Umbria jazz, tra cui l'incisione di 2 cd in duo col grande sassofonista americano Lee Konitz, uno dei più autorevoli esponenti viventi del genere, e nel 2008 è stato annoverato tra i primi 4 pianisti italiani sul "Jazz Times"- mensile del New York Times- in un articolo a cura della prestigiosa firma del jazz mondiale Thomas Conrad.
Dal 2003 al 2007 è stato pianista di Francesco Cafiso, il giovanissimo sassofonista siciliano, con cui incide 3 CD (Philology/Giotto/Cam jazz) e suona nei più importanti Festival del mondo, tra cui per 2 anni consecutivi nel più famoso ed importante jazz club al mondo e sogno di ciascun jazzista, il "Birdland" di New York.
Dal 2007 ad oggi elabora la sua “fusione della Classica e Lirica con il jazz” riarrangiando la musica nell’ordine di Puccini, Vivaldi, Chopin, Verdi, Mozart, “Dr. Classic & R. Jazz” (autori vari, già su CD), Mascagni, Beethoven, Rossini e Morricone.
Con questi progetti suona in Italia e in vari paesi esteri quali Giappone, Olanda, Svezia, Inghilterra, Turchia, Brasile, Romania, Russia, Australia, Francia oltre a varie iniziative della Fondazione Puccini di Torre del Lago e di Umbria Jazz.
Attualmente sta uscendo con tre nuovi lavori con Tours in Italia e all’estero: il "TRIO IN OPERA", con contrabbasso e batteria, in cui ripropone il meglio delle sue rivisitazioni, il "RICCARDO ARRIGHINI TRIO", di cui è in uscita il 2°cd per l'etichetta "Abeat records" dal titolo “Terre di confine” tutto di sue composizioni di genere melodico ed evocativo, e la "chicca" dell'anno, un progetto tanto ardito quanto inusuale e mai tentato, "LA BOHEME IN JAZZ", l'intera Opera di Puccini da lui completamente riarrangiata.
Nel 2011 ha fondato la sua etichetta discografica digitale, la "Riccardo Arrighini Production".
Da molti anni è anche apprezzato insegnante con Workshop in tutto il mondo e sta per uscire una serie di videocorsi sul Jazz.
GLI STUDI
Riccardo Arrighini nasce a Viareggio il 28 agosto 1967. Il padre Franz lo incoraggia fin dall’infanzia a muovere i primi passi in questo campo (da lui infatti eredita l’”orecchio assoluto”) ed inizia lo studio del pianoforte classico presso la prof.ssa M.G Ferretti all’età di 7 anni e già l’anno dopo vince la medaglia d’oro per la sua categoria al concorso pianistico internazionale “Città di Osimo”.
Segue privatamente tutto il percorso di studi per il compimento inferiore di pianoforte ed ottiene alcuni anni più tardi l’ingresso al Conservatorio L.Boccherini di Lucca dove si diploma nel 1986 col massimo dei voti sotto la guida della prof.ssa Clara Cesa Luporini.
Inizia la carriera di concertista classico ed esegue concerti in vari teatri italiani.
Parallelamente nasce in lui l’esigenza di confrontarsi anche col misterioso mondo del Jazz che scopre solo a 23 anni e ne rimane folgorato, tanto che nel 1991 parte per gli Stati Uniti d’America per frequentare il “Berklee College of Music” di Boston, Massachussets, dove frequenta due anni di corsi sotto la guida di grandi insegnanti tra cui Hal Crook e Jerry Bergonzi.
Al suo rientro in Italia decide di perfezionarsi ai seminari di “Siena Jazz” dove frequenta e si laurea nel 1996 ai “Corsi di alta qualificazione professionale” sotto la guida di Enrico Pieranunzi e Stefano Battaglia.
LE ESPERIENZE PROFESSIONALI
Unitamente alla musica colta, Riccardo Arrighini ama fin da subito confrontarsi anche con la musica popolare ed ha l’occasione di suonare tra il 1989 ed il 1992 con band rock/pop/fusion oltre che arrangiare ed eseguire le canzoni composte dal padre Franz in vari concorsi canori nazionali.
E’ in questo periodo che scopre l’elettronica e la “fusion” di Miles Davis, Pat Metheny, Steps aHead, Yellow Jackets e tutte le grandi bands del genere.
Col suo gruppo “Fusion” vince quindi il concorso “Barga Jazz ‘96” e nello stesso anno partecipa come tastierista alla trasmissione televisiva “Medicine a confronto” in onda su Retequattro.
In seguito, e fino al 2001, studia a fondo il linguaggio jazzistico, fa “palestra” nei jazz club di tutta Italia ed incide 2 dischi a suo nome e con brani originali da lui scritti ed arrangiati: “Il Monterosso”( 1998 Splasc’h) e “Comme un enfant” (2000, “Map”).
Nel 2001 avviene l’incontro col grande produttore discografico Paolo Piangiarelli, dell’etichetta marchigiana “Philology” con cui incide subito il 3°cd a suo nome “These unfoolish things” (2002). Da lì a poco (2003) l’incontro con Francesco Cafiso, il giovane talento siciliano del sax (allora quattordicenne) e tra i due nasce da subito una profonda collaborazione professionale ed umana.
Con il sassofonista rimane fino al 2007 e insieme a lui ha l’occasione di suonare nei più importanti festival al mondo e girare tutti i continenti sia in quartetto che in duo, e di entrare a far parte in pianta stabile di Umbria Jazz e di lavorare coll’agenzia “MGM” di Mario Guidi, la più titolata in Italia. Con Cafiso registra 3 cd, “Concerto per Petrucciani” (2005, Philology), “Happy time” (2006, Cam Jazz) e “Tribute to Charlie Parker” (Giotto, 2006).
IL LANCIO DA SOLISTA
Tra il 2004 e 2005 registra vari album a suo nome per la Philology: “Luiza” con Barbara Casini, “Luciana” in trio con Massimo Moriconi al c.basso e Massimo Manzi alla batteria, “Dindi” con Fabrizio Bosso, “Duets” con Gianni Basso, “Ballads for Trane” con Joe Lee Wilson, “Black & White” con Paolo Benedettini al c.basso ed Alessandro Minetto alla batteria con ospite Michela Lombardi alla voce.
Inoltre incide, anche a suo nome, ben 2 album in duo col grande Lee Konitz, “Eu nao existo” e “The Soprano album”, dove nell’occasione il grande sassofonista americano si cimenta per la prima volta col sax soprano.
Nel 2006 forma il “Riccardo Arrighini Trio” con Riccardo Fioravanti al c.basso e Stefano Bagnoli alla batteria e realizza con loro l’album “Cambio di Marcia” (2007, Egea-Incipit) con cui esegue brani suoi originali- dedicati alla nascita del suo primogenito Matteo Franz- e che presenta nell’edizione estiva di “Umbria Jazz ‘07”.
Nel 2007 viene a mancare il padre Franz, grande amante e conoscitore dell’Opera oltre che compositore, ed il pianista viareggino elabora un duplice progetto a lui dedicato, “Puccini Jazz”. In questo lavoro riarrangia le arie più conosciute del suo conterraneo DOC e realizza due cd, il primo in piano solo dal titolo “Recondite armonie”, il 2° col suo trio e l’orchestra d’archi “I Solisti di Perugia” prodotti rispettivamente dalla Fondazione Puccini di Torre del Lago e da Umbria Jazz (2008, Giotto Music/ Umbria Jazz) e con cui suona in vari continenti, dal Giappone al Sud America, a molti paesi d’Europa ed in varie edizioni di Umbria Jazz tra cui l’edizione “Piano Jazz” di Ischia 2008 accanto a Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani e Danilo Rea. Ottiene un articolo sul “Jazz Times” (mensile del New York Times) ad opera di Tom Conrad, prestigiosa firma della critica jazz americana.
Sull’onda del successo di “Puccini Jazz” affronta anche la contaminazione con la musica classica ed in piano solo elabora “Vivaldi Jazz: Le 4 Stagioni” (2009, Spazi Sonori) e “Chopin in Jazz” (2010, Spazi Sonori) per ritornare poi sulla Lirica in occasione del 150enario dell’Unità d’Italia del 2011 con “Arrighini suona Verdi” ed in questi anni Arrighini suona nei maggiori teatri d’Italia e del mondo, ottenendo un grande consenso soprattutto popolare, specie all’estero, che apprezza questa particolare fusione tradotta con tecnica cristallina, classica e jazzistica insieme, oltre alla sua “passionalità”.
Nel 2011 Arrighini sente nascere dentro di sé l’esigenza di ritornare ad uno dei suoi antichi amori, ossia l’elettronica e di tentare quindi una nuova sfida.
E’ la volta di “Dr Classic & Mr Jazz: Sound Evolution” album in cui continua a fondere il linguaggio jazzistico su grandi temi di musica classica ma utilizzando anche dei “loops” elettronici composti e programmati per lui al computer da Ugo Bongianni, uno degli arrangiatori di Mina.
Con questo album nasce la sua nuova etichetta discografica, la “Riccardo Arrighini Productions” divisa in “Symphobia” (per gli album di Classica e Lirica in chiave Jazz) e “Soundgeance” (per le sperimentazioni).
E’ il momento quindi di tornare a sviluppare la composizione come era successo nei primi 3 album e, nel periodo in cui nasce il suo 2°figlio Gabriele, è ispirato a scrivere una serie di brani che, a fine 2011, registra col suo nuovissimo 5etto, il “Riccardo Arrighini Group”, col fedele Bongianni al Fender Rhodes e tastiere, Emiliano Loconsolo alla voce, Gabriele Evangelista al c.basso (già titolare nel 5etto di E.Rava e nel trio di R.Gatto) e Michael Baker alla batteria (tours con Joe Zawinul/Clarck Terry/ W.Houston/M.Jackson/Prince). Il CD è già in vendita on-line su I-Tunes per la “Soundgeance”- RAPRODUCTIONS.
Nel 2012 suggella il suo pianismo melodico e la sua creatività nel riarrangiare grandi autori ed esce col progetto “Nothin’but Morricone”, il suo personalissimo tributo al grande Ennio Morricone e alle sue splendide colonne sonore, dal west di S.Leone ad oggi, e lo fa ancora una volta riarrangiando i suoi brani più famosi con un “combo” orchestrale con Baker/Evangelista/Loconsolo oltre alla sua orchestra d’archi e a Michela Lombardi ed Helen Tezfazghi alla voce alla voce, Antonello Pudva alla chitarra, Claudio “sax Fabiani” al sax e flauti, Ettore Bonafè alle Percussioni, Andrea Cozzani al basso elettrico.
Nel 2013 è il momento di "BEETHOVEN IN BLU", in trio, la sua personale rivisitazione jazzistica del grande genio tedesco, arrangiato in modo percussivo e potente, a suggellare la sua passionalità e con cui gira nei festivals italiani
Nel 2014 nasce il "TRIO IN OPERA", con Giovanni Sanguineti al contrabbasso e Rodolfo Cervetto alla batteria, robusta ed esperta ritmica genovese con cui riesce ad esprimere in modo naturale le 2 anime, quella passionale e lirica del mondo classico e quella pulsante, ritmica ed improvvisata del jazz.
E' uscito nel febbraio 2015 il dvd "TRIO IN OPERA" registrato al teatro Modena di Genova ed edito da "DE VEGA EDIZIONI-GENOVA", contenente brani di PUCCINI, VERDI, MASCAGNI, TCHAIKOVSKI, VIVALDI, CHOPIN.
Nel 2015 nasce in lui l'esigenza di spingersi ancora "oltre" la rivisitazione della Lirica: si cimenta in un'impresa quanto mai coraggiosa e mai tentata prima, "LA BOHEME IN JAZZ", ossia la riproposizione dell'intera Opera di Giacomo Puccini- la più conosciuta ed apprezzata al mondo, oltre che acquistata- in un excursus quanto mai spettacolare, in cui Arrighini in piano solo suona a tratti frammenti dall'Opera originale, in altri improvvisa liberamente sulle arie più famose ed in altri ancora intrattiene il pubblico in un particolare racconto dell'Opera stessa, in cui ne narra le trama, il libretto, i personaggi oltre a curiosi aneddoti che solo chi, come lui, è nato in Versilia può conoscere. Uno spettacolo davvero innovativo e coinvolgente per lo spettatore, quasi una sorta di "lezione-concerto", con cui Arrighini, a partire da aprile 2015, sarà in tour sia in Italia che all'estero.
L’INSEGNAMENTO
Da oltre 20 anni insegna classica/jazz e pop con allievi provenienti da tutta Italia, si è specializzato nell’insegnamento del Jazz Bebop e Modale. Frequenti anche i suoi seminari sul Jazz oppure sulla fusione del Jazz con altri generi con workshop sia in Italia che all’estero, spesso abbinati ai concerti in piano solo. Da ricordare quello al Conservatorio “Cilea” di Reggio Calabria e al “Boccherini” di Lucca, al “Centro Studi Tom Jobim” di San Paolo (Brasile) e quello recente a Mosca alla “International House of Music”.
Sta per uscire il suo primo videocorso “Jazz Bebop livello base” con 2 DVD ed il metodo allegato, che sarà il primo di una serie di corsi appunto dedicati alla Storia del Jazz nei suoi vari idiomi e relativi livelli.
COLLABORAZIONI:
Lee Konitz, Steve Grossman, Harry Allen, Joe Cohn, Joe Lee Wilson, Enrico Rava, Paolo Fresu, Tullio de Piscopo, Rita Marcotulli e Danilo Rea (2 pianoforti), Francesco Cafiso, Fabrizio Bosso, Antonello Salis, Ares Tavolazzi, Francesco Petreni, Andrea Dulbecco, Tommaso Lama, Pietro Tonolo, Aldo Zunino, Stefano Bagnoli, Riccardo Fioravanti, Giovanni Tommaso, Mark Abrams, Marco Tamburini, Michael Baker, Mauro Negri, Barbara Casini, Gabriele Evangelista e molti altri.
Si è diplomato in piano classico al Conservatorio Boccherini di Lucca con il massimo dei voti ed ha studiato jazz al Berklee College of Music di Boston e si è laureato ai seminari di Siena Jazz.
Dal 2000 ad oggi ha occasione di fare numerose esperienze internazionali di prestigio sotto l'egida di Umbria jazz, tra cui l'incisione di 2 cd in duo col grande sassofonista americano Lee Konitz, uno dei più autorevoli esponenti viventi del genere, e nel 2008 è stato annoverato tra i primi 4 pianisti italiani sul "Jazz Times"- mensile del New York Times- in un articolo a cura della prestigiosa firma del jazz mondiale Thomas Conrad.
Dal 2003 al 2007 è stato pianista di Francesco Cafiso, il giovanissimo sassofonista siciliano, con cui incide 3 CD (Philology/Giotto/Cam jazz) e suona nei più importanti Festival del mondo, tra cui per 2 anni consecutivi nel più famoso ed importante jazz club al mondo e sogno di ciascun jazzista, il "Birdland" di New York.
Dal 2007 ad oggi elabora la sua “fusione della Classica e Lirica con il jazz” riarrangiando la musica nell’ordine di Puccini, Vivaldi, Chopin, Verdi, Mozart, “Dr. Classic & R. Jazz” (autori vari, già su CD), Mascagni, Beethoven, Rossini e Morricone.
Con questi progetti suona in Italia e in vari paesi esteri quali Giappone, Olanda, Svezia, Inghilterra, Turchia, Brasile, Romania, Russia, Australia, Francia oltre a varie iniziative della Fondazione Puccini di Torre del Lago e di Umbria Jazz.
Attualmente sta uscendo con tre nuovi lavori con Tours in Italia e all’estero: il "TRIO IN OPERA", con contrabbasso e batteria, in cui ripropone il meglio delle sue rivisitazioni, il "RICCARDO ARRIGHINI TRIO", di cui è in uscita il 2°cd per l'etichetta "Abeat records" dal titolo “Terre di confine” tutto di sue composizioni di genere melodico ed evocativo, e la "chicca" dell'anno, un progetto tanto ardito quanto inusuale e mai tentato, "LA BOHEME IN JAZZ", l'intera Opera di Puccini da lui completamente riarrangiata.
Nel 2011 ha fondato la sua etichetta discografica digitale, la "Riccardo Arrighini Production".
Da molti anni è anche apprezzato insegnante con Workshop in tutto il mondo e sta per uscire una serie di videocorsi sul Jazz.
GLI STUDI
Riccardo Arrighini nasce a Viareggio il 28 agosto 1967. Il padre Franz lo incoraggia fin dall’infanzia a muovere i primi passi in questo campo (da lui infatti eredita l’”orecchio assoluto”) ed inizia lo studio del pianoforte classico presso la prof.ssa M.G Ferretti all’età di 7 anni e già l’anno dopo vince la medaglia d’oro per la sua categoria al concorso pianistico internazionale “Città di Osimo”.
Segue privatamente tutto il percorso di studi per il compimento inferiore di pianoforte ed ottiene alcuni anni più tardi l’ingresso al Conservatorio L.Boccherini di Lucca dove si diploma nel 1986 col massimo dei voti sotto la guida della prof.ssa Clara Cesa Luporini.
Inizia la carriera di concertista classico ed esegue concerti in vari teatri italiani.
Parallelamente nasce in lui l’esigenza di confrontarsi anche col misterioso mondo del Jazz che scopre solo a 23 anni e ne rimane folgorato, tanto che nel 1991 parte per gli Stati Uniti d’America per frequentare il “Berklee College of Music” di Boston, Massachussets, dove frequenta due anni di corsi sotto la guida di grandi insegnanti tra cui Hal Crook e Jerry Bergonzi.
Al suo rientro in Italia decide di perfezionarsi ai seminari di “Siena Jazz” dove frequenta e si laurea nel 1996 ai “Corsi di alta qualificazione professionale” sotto la guida di Enrico Pieranunzi e Stefano Battaglia.
LE ESPERIENZE PROFESSIONALI
Unitamente alla musica colta, Riccardo Arrighini ama fin da subito confrontarsi anche con la musica popolare ed ha l’occasione di suonare tra il 1989 ed il 1992 con band rock/pop/fusion oltre che arrangiare ed eseguire le canzoni composte dal padre Franz in vari concorsi canori nazionali.
E’ in questo periodo che scopre l’elettronica e la “fusion” di Miles Davis, Pat Metheny, Steps aHead, Yellow Jackets e tutte le grandi bands del genere.
Col suo gruppo “Fusion” vince quindi il concorso “Barga Jazz ‘96” e nello stesso anno partecipa come tastierista alla trasmissione televisiva “Medicine a confronto” in onda su Retequattro.
In seguito, e fino al 2001, studia a fondo il linguaggio jazzistico, fa “palestra” nei jazz club di tutta Italia ed incide 2 dischi a suo nome e con brani originali da lui scritti ed arrangiati: “Il Monterosso”( 1998 Splasc’h) e “Comme un enfant” (2000, “Map”).
Nel 2001 avviene l’incontro col grande produttore discografico Paolo Piangiarelli, dell’etichetta marchigiana “Philology” con cui incide subito il 3°cd a suo nome “These unfoolish things” (2002). Da lì a poco (2003) l’incontro con Francesco Cafiso, il giovane talento siciliano del sax (allora quattordicenne) e tra i due nasce da subito una profonda collaborazione professionale ed umana.
Con il sassofonista rimane fino al 2007 e insieme a lui ha l’occasione di suonare nei più importanti festival al mondo e girare tutti i continenti sia in quartetto che in duo, e di entrare a far parte in pianta stabile di Umbria Jazz e di lavorare coll’agenzia “MGM” di Mario Guidi, la più titolata in Italia. Con Cafiso registra 3 cd, “Concerto per Petrucciani” (2005, Philology), “Happy time” (2006, Cam Jazz) e “Tribute to Charlie Parker” (Giotto, 2006).
IL LANCIO DA SOLISTA
Tra il 2004 e 2005 registra vari album a suo nome per la Philology: “Luiza” con Barbara Casini, “Luciana” in trio con Massimo Moriconi al c.basso e Massimo Manzi alla batteria, “Dindi” con Fabrizio Bosso, “Duets” con Gianni Basso, “Ballads for Trane” con Joe Lee Wilson, “Black & White” con Paolo Benedettini al c.basso ed Alessandro Minetto alla batteria con ospite Michela Lombardi alla voce.
Inoltre incide, anche a suo nome, ben 2 album in duo col grande Lee Konitz, “Eu nao existo” e “The Soprano album”, dove nell’occasione il grande sassofonista americano si cimenta per la prima volta col sax soprano.
Nel 2006 forma il “Riccardo Arrighini Trio” con Riccardo Fioravanti al c.basso e Stefano Bagnoli alla batteria e realizza con loro l’album “Cambio di Marcia” (2007, Egea-Incipit) con cui esegue brani suoi originali- dedicati alla nascita del suo primogenito Matteo Franz- e che presenta nell’edizione estiva di “Umbria Jazz ‘07”.
Nel 2007 viene a mancare il padre Franz, grande amante e conoscitore dell’Opera oltre che compositore, ed il pianista viareggino elabora un duplice progetto a lui dedicato, “Puccini Jazz”. In questo lavoro riarrangia le arie più conosciute del suo conterraneo DOC e realizza due cd, il primo in piano solo dal titolo “Recondite armonie”, il 2° col suo trio e l’orchestra d’archi “I Solisti di Perugia” prodotti rispettivamente dalla Fondazione Puccini di Torre del Lago e da Umbria Jazz (2008, Giotto Music/ Umbria Jazz) e con cui suona in vari continenti, dal Giappone al Sud America, a molti paesi d’Europa ed in varie edizioni di Umbria Jazz tra cui l’edizione “Piano Jazz” di Ischia 2008 accanto a Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani e Danilo Rea. Ottiene un articolo sul “Jazz Times” (mensile del New York Times) ad opera di Tom Conrad, prestigiosa firma della critica jazz americana.
Sull’onda del successo di “Puccini Jazz” affronta anche la contaminazione con la musica classica ed in piano solo elabora “Vivaldi Jazz: Le 4 Stagioni” (2009, Spazi Sonori) e “Chopin in Jazz” (2010, Spazi Sonori) per ritornare poi sulla Lirica in occasione del 150enario dell’Unità d’Italia del 2011 con “Arrighini suona Verdi” ed in questi anni Arrighini suona nei maggiori teatri d’Italia e del mondo, ottenendo un grande consenso soprattutto popolare, specie all’estero, che apprezza questa particolare fusione tradotta con tecnica cristallina, classica e jazzistica insieme, oltre alla sua “passionalità”.
Nel 2011 Arrighini sente nascere dentro di sé l’esigenza di ritornare ad uno dei suoi antichi amori, ossia l’elettronica e di tentare quindi una nuova sfida.
E’ la volta di “Dr Classic & Mr Jazz: Sound Evolution” album in cui continua a fondere il linguaggio jazzistico su grandi temi di musica classica ma utilizzando anche dei “loops” elettronici composti e programmati per lui al computer da Ugo Bongianni, uno degli arrangiatori di Mina.
Con questo album nasce la sua nuova etichetta discografica, la “Riccardo Arrighini Productions” divisa in “Symphobia” (per gli album di Classica e Lirica in chiave Jazz) e “Soundgeance” (per le sperimentazioni).
E’ il momento quindi di tornare a sviluppare la composizione come era successo nei primi 3 album e, nel periodo in cui nasce il suo 2°figlio Gabriele, è ispirato a scrivere una serie di brani che, a fine 2011, registra col suo nuovissimo 5etto, il “Riccardo Arrighini Group”, col fedele Bongianni al Fender Rhodes e tastiere, Emiliano Loconsolo alla voce, Gabriele Evangelista al c.basso (già titolare nel 5etto di E.Rava e nel trio di R.Gatto) e Michael Baker alla batteria (tours con Joe Zawinul/Clarck Terry/ W.Houston/M.Jackson/Prince). Il CD è già in vendita on-line su I-Tunes per la “Soundgeance”- RAPRODUCTIONS.
Nel 2012 suggella il suo pianismo melodico e la sua creatività nel riarrangiare grandi autori ed esce col progetto “Nothin’but Morricone”, il suo personalissimo tributo al grande Ennio Morricone e alle sue splendide colonne sonore, dal west di S.Leone ad oggi, e lo fa ancora una volta riarrangiando i suoi brani più famosi con un “combo” orchestrale con Baker/Evangelista/Loconsolo oltre alla sua orchestra d’archi e a Michela Lombardi ed Helen Tezfazghi alla voce alla voce, Antonello Pudva alla chitarra, Claudio “sax Fabiani” al sax e flauti, Ettore Bonafè alle Percussioni, Andrea Cozzani al basso elettrico.
Nel 2013 è il momento di "BEETHOVEN IN BLU", in trio, la sua personale rivisitazione jazzistica del grande genio tedesco, arrangiato in modo percussivo e potente, a suggellare la sua passionalità e con cui gira nei festivals italiani
Nel 2014 nasce il "TRIO IN OPERA", con Giovanni Sanguineti al contrabbasso e Rodolfo Cervetto alla batteria, robusta ed esperta ritmica genovese con cui riesce ad esprimere in modo naturale le 2 anime, quella passionale e lirica del mondo classico e quella pulsante, ritmica ed improvvisata del jazz.
E' uscito nel febbraio 2015 il dvd "TRIO IN OPERA" registrato al teatro Modena di Genova ed edito da "DE VEGA EDIZIONI-GENOVA", contenente brani di PUCCINI, VERDI, MASCAGNI, TCHAIKOVSKI, VIVALDI, CHOPIN.
Nel 2015 nasce in lui l'esigenza di spingersi ancora "oltre" la rivisitazione della Lirica: si cimenta in un'impresa quanto mai coraggiosa e mai tentata prima, "LA BOHEME IN JAZZ", ossia la riproposizione dell'intera Opera di Giacomo Puccini- la più conosciuta ed apprezzata al mondo, oltre che acquistata- in un excursus quanto mai spettacolare, in cui Arrighini in piano solo suona a tratti frammenti dall'Opera originale, in altri improvvisa liberamente sulle arie più famose ed in altri ancora intrattiene il pubblico in un particolare racconto dell'Opera stessa, in cui ne narra le trama, il libretto, i personaggi oltre a curiosi aneddoti che solo chi, come lui, è nato in Versilia può conoscere. Uno spettacolo davvero innovativo e coinvolgente per lo spettatore, quasi una sorta di "lezione-concerto", con cui Arrighini, a partire da aprile 2015, sarà in tour sia in Italia che all'estero.
L’INSEGNAMENTO
Da oltre 20 anni insegna classica/jazz e pop con allievi provenienti da tutta Italia, si è specializzato nell’insegnamento del Jazz Bebop e Modale. Frequenti anche i suoi seminari sul Jazz oppure sulla fusione del Jazz con altri generi con workshop sia in Italia che all’estero, spesso abbinati ai concerti in piano solo. Da ricordare quello al Conservatorio “Cilea” di Reggio Calabria e al “Boccherini” di Lucca, al “Centro Studi Tom Jobim” di San Paolo (Brasile) e quello recente a Mosca alla “International House of Music”.
Sta per uscire il suo primo videocorso “Jazz Bebop livello base” con 2 DVD ed il metodo allegato, che sarà il primo di una serie di corsi appunto dedicati alla Storia del Jazz nei suoi vari idiomi e relativi livelli.
COLLABORAZIONI:
Lee Konitz, Steve Grossman, Harry Allen, Joe Cohn, Joe Lee Wilson, Enrico Rava, Paolo Fresu, Tullio de Piscopo, Rita Marcotulli e Danilo Rea (2 pianoforti), Francesco Cafiso, Fabrizio Bosso, Antonello Salis, Ares Tavolazzi, Francesco Petreni, Andrea Dulbecco, Tommaso Lama, Pietro Tonolo, Aldo Zunino, Stefano Bagnoli, Riccardo Fioravanti, Giovanni Tommaso, Mark Abrams, Marco Tamburini, Michael Baker, Mauro Negri, Barbara Casini, Gabriele Evangelista e molti altri.