LCMF 2017 – Gli inediti pucciniani per organo

Auditorium Istituto Musicale Boccherini

È noto che Giacomo Puccini si fosse cimentato da giovanissimo, prima del 1880 e della sua partenza per Milano, nella composizione di musica per organo. Fare l’organista era infatti l’occupazione che permetteva al giovane Puccini di guadagnare del denaro con cui aiutare la famiglia e, allo stesso tempo, mantenere qualche vizio.
Era noto anche che Puccini ebbe un allievo organista di Porcari, Carlo Della Nina, sarto di professione, un po’ più vecchio di Giacomo.

Per Della Nina , Puccini scrisse numerose pagine di musica per organo sulle quali esercitarsi. Una musica spesso allegra, briosa, ben lontana da quella che sarà la musica sacra dopo il Motu Proprio emanato da Pio X nel 1903.

Quando Puccini si trasferì a Milano, quelle pagine vennero custodite per anni da Carlo Della Nina e, in seguito, della sua famiglia, in particolare da suo nipote Carlo che negli anni ’80 del Novecento le mise in vendita. Per fortuna però pensò bene di farne delle copie.

Le ricerche di Aldo Berti sulla famiglia Della Nina stimolarono la curiosità di Giuseppe Della Nina (non parente) che riuscì a rintracciare il figlio di Carlo, Carl. Finalmente (2015) le fotocopie ritornarono a Lucca. Dopo un complicato lavoro di ricostruzione fatto dal Centro studi Giacomo Puccini (Gabriella Biagi Ravenni, Dieter Schickling, Virgilio Bernardoni), si sono recuperati 21 pezzi per organo.

Sull’autenticità del materiale non vi sono dubbi: la grafia è quella di Puccini. Su una partitura, inoltre, appare chiara la firma del grande compositore lucchese. L’accurato lavoro di ricostruzione va avanti per un anno e alla fine il risultato è notevolissimo: 45 minuti di musica inedita, quasi sorprendente per le caratteristiche che al tempo suscitarono anche qualche polemica nel mondo ecclesiastico lucchese. Valzer, citazioni da letteratura musicale varia (come la singolare parafrasi di “Questa o quella per me pari son”, dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi), la freschezza, a volte persino al sfrontatezza di un giovanissimo Puccini, è pronta a rivivere per la prima volta dopo quasi un secolo e mezzo dalla composizione di musiche che si pensavamo perse per sempre.

Gli inediti saranno eseguiti in prima mondiale nell’ambito del Lucca Classica Music Festival, venerdì 5 maggio, nella chiesa di San Pietro Somaldi, dove il giovane Puccini svolgeva la funzione di organista. Ad interpretarli, l’apprezzato organista e clavicembalista Liuwe Tamminga.

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Liuwe Tamminga è un organista e clavicembalista olandese considerato tra i massimi esperti del repertorio organistico italiano del Cinque-Seicento. Si è diplomato a Groningen nella classe di Wim van Beek e si è poi perfezionato a Parigi sotto la guida di André Isoir e Jean Langlais. È organista titolare della Basilica di San Petronio a Bologna. È curatore del Museo San Colombano – Collezione Tagliavini, a Bologna.
Nella sua carriera ha inciso numerosi cd tra cui l'opera completa di Marc'Antonio Cavazzoni (Diapason d'Or, Premio della Critica Discografica Tedesca 2005, Premio Goldberg 5 stelle), le fantasie di Frescobaldi (miglior disco del mese Amadeus marzo 2006), “Mozart in Italia” (Premio della Critica Discografica Tedesca e Diapason 5 stelle), la raccolta dedicata ad Andrea e Giovanni Gabrieli, realizzata con L. Tagliavini (“Choc de la musique” e Premio Internazionale del disco di Antonio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia 1991) e “Puccini the organist” (2008).
La sua intensa attività concertistica lo ha portato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Suona regolarmente con il Concerto Palatino, con l’Orchestra del Settecento diretta da Frans Brüggen e con il Royal Concertgebouw Orchestra.
Ha curato diverse edizioni di musica organistica, tra cui i Ricercari della Musica Nova (1540), opere per tastiera di Giovanni de Macque e Pierluigi di Palestrina (per Andromeda Editrice), i Ricercari di Jacques Buus (per l’editore Forni) e musiche per due organi di maestri italiani intorno 1600 (per l’editore Doblinger di Vienna).