Musica d’oggi – Ricordo di Fabio Neri

15-07-2021
21:15 | 22:45
Auditorium Istituto Musicale Boccherini
Musica d’oggi – Ricordo di Fabio Neri

Posto unico €5
Acquista qui

MUSICA D’OGGI Ricordo di Fabio Neri
a cura di Fabrizio Giovannelli

Solisti dell’Associazione Musicale Lucchese
Mirella Di Vita, soprano
Riccardo Lippi, flauto
Alessio Bacci, flauto in Sol e ottavino
Emanuele Gaggini, clarinetto
Alberto Bologni, violino
Lorenzo Giovannelli, viola
Carlo Benvenuti, violoncello
Salvatore La Rosa, contrabbasso
Lisetta Rossi, arpa
Federica Martinelli, percussioni
Fabrizio Giovannelli, pianoforte
Remo Pieri, direttore

B. Maderna (Venezia 1920 – Darmstadt 1973)
PER CATERINA per violino e pianoforte (1963)
SERENADE FŰR CLAUDIA per violino e pianoforte (1968)
DIALODIA per due flauti, oboi, o altri strumenti (1972)
MUSICA SU DUE DIMENSIONI per flauto e nastro magnetico (1958)

I. Stravinskij (Lomonosov, 1882 – New York 1971)
EPITAPHIUM per flauto, clarinetto, arpa (1959)

L. Berio (Oneglia, 1925 – Roma, 2003)
AUTRE FOIS, Berceuse canonique pour Igor Stravinskij per flauto, clarinetto, arpa (1971)

G. Petrassi (Zagarolo, 1904 – Roma, 2003)
DIALOGO ANGELICO per due flauti (1948)

B. Maderna SERENATA PER UN SATELLITE (1969)

G. Castagnoli (Roma, 1958)
PARAFRASI Tre canti per voce e gruppo di strumenti
REQUIES - Parafrasi IV dall’organo eolico “Ghao Kilori” delle Isole Salomone (2020) in memoria di Fabio Neri (commissione AML, prima esecuzione assoluta)

F. Neri (Lucca, 1954 – Bolzano, 2017)
REQUIEM 2, Per quattro voci

Giulio Castagnoli PARAFRASI – in memoria di Fabio Neri

Parafrasare significa riformulare un testo lontano nel tempo e nello spazio per renderlo più facilmente comprensibile. Questo procedimento è simile a quanto sto facendo negli ultimi anni con la mia musica, in cui cerco di traslare ciò che ho frequentato più da vicino: letture, pensieri, impressioni, e, soprattutto, affetto e insegnamenti ricevuti da amici, molti dei quali purtroppo non ci sono più.
Così il nucleo di Parafrasi - tre canti per voce e nove strumenti si trova proprio al centro della composizione, nel secondo movimento, ed è il Qaddish per gli amici scomparsi in questi tempi: insieme a Fabio Neri (alla cui memoria è dedicata la composizione scritta per l'Associazione Musicale Lucchese) tre musicisti uniti da amicizia, il violista Mario Patrucco (mio amato suocero, antico allievo di Carlo Pozzi), il violoncellista Renzo Brancaleon (maestro di mia moglie Erica) e il violinista Massimo Marin (per cui stavo componendo un concerto), oltre ai medici Victoria Acik e Ettore Quirico.
Affidata proprio ad un trio d'archi nella prima parte del secondo movimento del brano, questa antica preghiera ebraica pro defunctis è musicalmente evocata senza citarne il testo, e ad essa è accostata una ninna-nanna napoletana riportata nel secolo scorso da Franco Alfano.
Il primo canto del brano, invece, parafrasa una poesia di Franco Fortini che descrive l'incontro tra un vecchio e un bambino, mentre l'ultimo movimento riporta alcuni versi del predicatore rinascimentale Peter Bornemisza, caro al compositore György Kurtág. La musica di entrambi i canti trae ispirazione da due passi dei suoi Jatekok (Giochi, raccolta di brani pianistici per bambini) dedicati l'uno all'amico compositore György Ligeti e l'altro alla di lui madre, sopravvissuta ad Auschwitz.

I - Il vecchio e il bambino (parafrasando Franco Fortini)
Il bambino smette di giocare
e al vecchio parla come ad un amico.
Quello l'ascolta raccontare
come una favola tutta la sua vita. Al vecchio si fanno certe e chiare cose che non aveva mai capito.
Dapprima si spaura, poi si calma, e il bimbo continua a raccontare.

II - 1. Qaddish per gli amici scomparsi
II - 2. Ninna-nanna napoletana ( parafrasando un canto popolare)
E ninna nanna ninna nannarella o lupo s'è magnato a pecorella; e pecorella mia come feciste
quanno 'n mmocca al lupo ci finiste; e pecorella mia come faraje
quanno 'n mmocca al lupo finiraje.

III - Come i fiori di campo (parafrasando Peter Bornemisza)
Come i fiori di campo, come ombre,
come bolle, come polvere,
proprio così noi siamo. (G.C.)