LCMF 2017 – Lucca classica a quota 12mila presenze decolla verso il 2018

Auditorium Istituto Musicale Boccherini

Lucca, 16 maggio 2017 - Sorprendente, coinvolgente, trasversale, informale: questo è stato Lucca Classica Music Festival. La manifestazione ha sorpreso il pubblico e la città; ha coinvolto adulti e bambini, studenti del conservatorio e grandi interpreti di fama internazionale; ha contaminato generi, strumenti e discipline; ha fatto indossare alle persone jeans e scarpe comode e le ha spinte in giro per la città a rincorrere la musica che andava in scena nelle piazze, nelle chiese, nei musei.

C'è grande soddisfazione tra gli organizzatori per un'edizione, la terza, che sembra davvero consacrare il festival per quello che è: un evento capace di coinvolgere il grande pubblico e offrire una fruizione nuova della musica e della città stessa. E questo anche a detta di alcuni giornalisti presenti a Lucca nei giorni del Festival, come Sandro Cappelletto, che su Radio3 Rai (Momus, sabato 6 maggio) lo ha definito «una delle più significative realtà musicali italiane», o David Toschi che sul portale dedicato alla musica Operaclick, ne ha elogiato l’impostazione divulgativa e stimolante, sottolineando che Lucca Classica è il «festival che ci si dovrebbe aspettare nel terzo millennio». Un festival che ha ricevuto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo per «la chiara dimensione europea dell’iniziativa».

Il bilancio della manifestazione promossa e organizzata da Associazione Musicale Lucchese, in collaborazione con il Teatro del Giglio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e con il supporto di Lucar BMW, Akeron, Tagetik, Unicoop Firenze, Banca del Monte di Lucca e Farmacia Novelli, è stato presentato questa mattina (16 maggio) da Marco Cattani, presidente dell’Associazione Musicale Lucchese, Simone Soldati, ideatore e direttore artistico del festival, e Manrico Ferrucci, direttore generale del Teatro. Con loro anche il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, Alberto Baccini in rappresentanza della Provincia di Lucca e Marcello Petrozziello per la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

In sala anche Marcello Parducci, Egisto Matteucci, Carla Nolledi, Gabriella Biagi Ravenni e i rappresentanti di alcune delle realtà che hanno collaborato, come Riccardo Bigongiari del Laboratorio Orchestrale Lucchese Fratel Arturo Paoli, e Biancamaria Lucchesi, vicepresidente del Coro Nova Harmonia.

È stato Marco Cattani ad aprire gli interventi, ringraziando enti e sponsor che hanno reso possibile la manifestazione e dicendosi molto soddisfatto dei risultati. «Ci eravamo posti l’obiettivo di superare le 10 mila presenze e l’abbiamo raggiunto, arrivando a 12mila. Al di là dei numeri, però, è il "circuito emozionale" che si è creato durante e intorno al Festival a farci sentire davvero felici del lavoro che abbiamo fatto. Una partecipazione emotiva che ha coinvolto il pubblico ma anche gli stessi protagonisti (musicisti, giornalisti, attori, scienziati) che in molti casi si sono trattenuti a Lucca per partecipare alla manifestazione».
«L’Associazione musicale lucchese - prosegue Cattani - è onorata di poter collaborare strettamente e da anni con istituzioni musicali come il Teatro del Giglio, la Fondazione Puccini, il Centro Studi Puccini, il Centro Studi Boccherini. Ci tengo a sottolineare che per quanto riguarda la tradizione musicale lucchese e la dinastia dei Puccini, in particolare, è doveroso ricordare il grande lavoro di ricerca compiuto a partire dagli anni '60 dal nostro fondatore, il maestro Herbert Handt. A lui si devono scoperte fondamentali come quella delle "Lamentazioni della Settimana Santa", alcune delle quali sono state proposte al pubblico già nei primi anni '70, in collaborazione la Sagra Musicale Lucchese. Su queste ricerche e su queste basi pensiamo si fondi ancora oggi l'impegno di chi prosegue nello studio e nell'interpretazione di questa parte della nostra storia culturale».
«È stata una settimana di contentezza – ha aggiunto Simone Soldati – C’è ancora molto da fare, ma siamo sulla buona strada». Strada che riparte fin da ora con le date per il 2018, che sono quelle dal 3 al 6 maggio, con l’aggiunta del Lucca Classica Off, quattro giorni di eventi (dal 29 aprile al 2 maggio) che introdurranno il festival vero e proprio.
Parole di elogio sono arrivate anche dal sindaco Tambellini e da Baccini. Il primo ha sottolineato come la città per quattro giorni si sia riempita di musica in ogni dove, ma soprattutto ha rimarcato la grande collaborazione tra soggetti diversi e, in particolar modo, l’apporto fondamentale di imprenditori locali, che sempre più si propongono come sponsor di manifestazioni culturali. «Lucca sta vivendo un momento magico – ha dichiarato Baccini – Il successo di Lucca Classica, non solo di pubblico, ma anche economico, ce lo dimostra».
«A favorire la riuscita positiva della manifestazione c’è anche il format – ha evidenziato Manrico Ferrucci – che ha sì il sapore del festival ma non la rigidità e siamo sicuri che continuerà ad avere grandi ricadute sulla città». Ricadute analizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio e illustrate da Marcello Petrozziello, in rappresentanza del presidente Marcello Bertocchini. «Lucca Classica è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante a livello regionale e nazionale. Prova ne è la grande visibilità che il festival ha dato alla città, rilevato da uno speciale monitoraggio effettuato sulle uscite su stampa e web. Ebbene, a fronte di un investimento in pubblicità di circa 6 mila euro (inserzioni su online, quotidiani e televisioni locali), l’impatto mediatico della comunicazione ha generato un valore economico di oltre 200 mila euro», ha concluso.

Bellissimo il pubblico della manifestazione. Composto da tanti turisti e tantissimi lucchesi, è eterogeneo per età e formazione culturale, sempre attento e mai ingessato, sorridente, emozionato e partecipe. Seduto nei musei e in sala Staffieri a Palazzo Ducale (spesso in terra quando gli appuntamenti lo hanno richiesto e anche sullo scalone monumentale, in occasione del concerto di Pietro De Maria) o nella sacrestia di San Martino, accanto a Ilaria del Carretto; in piedi sotto gli ombrelli nei chiostri di San Micheletto e a fianco della street band e dei travolgenti 100Cellos per le vie e nelle piazze del centro storico.

Le quattro giornate lucchesi dedicate alla musica classica hanno visto un pubblico di circa 12mila persone avvicendarsi nelle sale, a teatro e nelle chiese o seguire gli eventi all’aperto, con un programma quasi totalmente a ingresso libero.

Più di 3200 quelle che hanno partecipato ai concerti in San Francesco (con le grandi colonne sonore di John Williams e lo spettacolo pomeridiano “Federico e l’allodola”), al Teatro del Giglio (per i concerti serali di Mario Brunello e Norma Winstone e dei 100Cellos), a San Pietro Somaldi per le due repliche del concerto con gli inediti pucciniani (tutti eventi con biglietto d'ingresso). L'auditorium del Boccherini era stracolmo la notte di venerdì 5 maggio per il concerto fiume dei 100Cellos (con il pubblico che si è dato il cambio almeno due volte, riempiendolo fino all'una di notte) e ha ospitato poco meno di 400 persone per la conferenza di Rizzolatti e per lo spettacolo “Metafisica dei tubi”. Palazzo Ducale, una delle sedi principali del festival, ha visto passare più di 2600 persone mentre in San Martino si stima che il pubblico abbia sfiorato la quota di 1800 presenze. Tutto esaurito (e tante persone in piedi) domenica mattina nel salone dell'Arcivescovato per lo spettacolo del Laboratorio Orchestrale Lucchese Fratel Arturo Paoli, più di 200 persone in San Micheletto il sabato pomeriggio per il concerto “Boccherini sulle mura” (trasferito al coperto a causa del maltempo) e altrettante per il tango dei 100Cellos la domenica. Circa 200 persone hanno partecipato agli eventi promossi dalla Fondazione Puccini come le visite guidate al Museo Casa natale e gli spettacoli dedicati ai bambini.

Gli organizzatori sottolineano che il successo della manifestazione è dovuto anche al grande valore rappresentato dalle collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali della città come l'Istituto “Boccherini”, il centro studi Puccini e il Museo Puccini, il centro studi Boccherini, i musei nazionali di Villa Guinigi e Palazzo Mansi, il Lucca Museum, Palazzo Pfanner, il Fai, la Fondazione Ragghianti, l'Opera del Duomo di Lucca, l'Opera delle Mura, la Scuola IMT. Realtà che hanno collaborato fornendo ospitalità in luoghi di grande bellezza e contenuti culturali (musicali e scientifici) di straordinario livello. Si pensi al concerto di apertura del Festival affidato all'orchestra e al coro del “Boccherini” e alla possibilità - unica e preziosissima - di dare nuova vita alla grande letteratura musicale lucchese nei luoghi in cui è nata, con il concerto dedicato agli inediti per organo di Giacomo Puccini tenutosi in San Pietro Somaldi, con l'organo che il maestro stesso ha suonato tante volte. E la centralità data a Luigi Boccherini e al “suo” violoncello dalla presenza dei 100Cellos che con il loro amore per questo strumento e per la musica del compositore lucchese hanno sicuramente contribuito a rendere la città un po' più consapevole propria incredibile storia musicale.

Tra le collaborazioni, da citare anche quella con Anteprima Vini, che si è svolta al Real Collegio sabato 6 e domenica 7. Per il secondo anno consecutivo, il lavoro fatto insieme dalle due manifestazioni ha dimostrato l’efficacia del binomio “vino e musica” per la promozione della città e ha fatto decollare l’iniziativa della gara delle vetrine, con circa 70 esercenti che hanno aderito, contribuendo a creare un’atmosfera davvero unica nel centro storico.